BARCA: fiabe / Il Veliero – Una favola si e no

La giovanissima redazione di BARCA, il giornale realizzato dalla 1a C della scuola primaria Q Di Vona di Cassano d’Adda, è ormai in porto ma … non vuol scendere dalla sua BARCA e allora cercando cercando su internet abbiamo trovato una fiaba che si intitola “Il veliero – una favola sì e no” scritta da kri2202 e pubblicata sul sito tiraccontounafiaba.it .

Alessio P., Sabrina, Aiden, Alessia, Mattia, Giulia, Leonardo, Ilyas, Sebastian, Francesco, Aurora, Rayan, Mariama, Edward, Jhonny, Alessio N., Noel, Emma, Nicole e Linda l’hanno ascoltata e poi hanno deciso di “fumettarla” con dei loro disegni.

Eccovi dunque “Il veliero – Una favola si e no” e, a seguire, i disegni della giovanissima redazione:

“Che domenica ragazzi! Andiamo! Mio padre col solito sacco da marinaio mi consegna un sacco tutto mio. Erano anni che aspettavo questo momento. Dai racconti sapevo che una barca a vela era la passione dei miei genitori. Dai loro racconti la conoscevo come fosse la mia. Sì, eccola, è proprio lei!

Nera, brilla sull’acqua immobile del porto come una stella nel blu del cielo. Sì, sono proprio a bordo. Il comandante mi da il benvenuto: mi sento piccolo piccolo. È proprio come l’avevo immaginato. Lo conosco da sempre. Poi un’annusata profonda di Blak conferma la mia presenza a bordo. No, non sto sognando, è tutto vero! Salpa l’ancora, ordina il comandante. Su la vela; attento, ordina mio padre, stai sempre dove si mette Blak. Lui la sa lunga su dove la barca è più sicura. Il veliero si inclina, le vele soffian via il vento con un sospiro da fiaba: le onde che scivolano lungo lo scafo fanno da eco. Una affettuosa slinguazzata di Blak mi assicura che è tutto vero.

Giù le vele, molla l’ancora, ordina il comandante. Siamo in una caletta al riparo dei venti. La barca immobile su un velo azzurro, sembra sospesa sopra un paesaggio incantato. Sotto alghe di ogni genere e colore sembrano esibirsi in una magica danza al ritmo di una musica che viene dalle rive dove frangono le onde. Il comandante è già in acqua: maschera, pinna e arpione. Va a cercare qualche buon pesce. Mio padre mi aiuta a mettere le pinne e la maschera. Mi accompagna in acqua. È la prima volta: per me no, l’avevo sognato mille volte. Sul fondo, tra le alghe e le rocce, vedo il nostro comandante che segue un pesce come fanno i cani quando fiutano la preda da cacciare. Finalmente parte la freccia: centrato. Festa a bordo, la cena è assicurata.

Blak reclama i suoi bisognini. Tutti a bordo del canotto per soddisfare le sue voglie. Resto solo: con la canna da pesca di mio padre voglio anch’io prendere un pesce. Guardo con molta attenzione il galleggiante della lenza. Socchiudo gli occhi. Il sole brilla sull’acqua con mille riflessi d’argento. La lenza tira. L’argento del sole svanisce. Sopra di me l’enorme ventre di una balena bianca ha oscurato il sole. Vengo trascinato sott’acqua dalla canna da pesca che stringo sempre più forte. Forse un grosso pesce. No!! Due angeli con la coda d’oro hanno afferrato l’amo. Sono bellissimi.

Mi lascio andare. Scendo sempre più giù. Tra i coralli i due angeli mi gettano sulle spalle un manto di squame d’argento. Lascio la canna, afferro con le mani l’estremità del mantello ed anche io volo in un blu senza confini. Poi tutto si ferma. Non siamo angeli: qui, sotto il mare, il tuo angelo custode non può venire. Manda noi due che siamo le tue sirene. Sono belle da togliere il fiato: ma già! Qui sotto è proibito respirare. Che volevi fare con quell’uncinetto appeso alla canna? Improvvisamente mille e mille pesciolini corrono intorno a baciarmi, a carezzarmi, intorno sulla pelle. Scivolano via e tornano sempre più dolci. Sono nostri amici e non fanno male a nessuno. Il blu intorno diventa azzurro, poi sempre più bianco.

Sul mare tornano i riflessi d’argento. Ti avevo detto di non toccare la lenza! Su nel cielo una nuvola bianca fugge lontana dal sole. Addio balena! Arrivederci! Due code d’oro guizzano veloci tra le onde. Blak si strizza l’acqua facendomi una doccia.

Ma ormai ero già sveglio. Purtroppo!”

Belli questi disegni eh! E allora, che ne dite? Sono o non sono state e stati bravissime e bravissimi? Certo e allora insieme ai nostri complimentissimi vanno a loro anche i nostri…

 

LUPO: e voi lo sapete perchè c’è la luna piena una volta al mese? Secondo i nativi americani…

Racconta una leggenda dei Nativi americani che “In una calda notte di tanto…” Comincia proprio con queste parole “La leggenda della luna piena” che abbiamo trovato girovagando su internet e che è stata letta alla redazione di LUPO, il giornale dela 1a B della scuola primaria Q. Di Vona di Cassano d’Adda.

Bianca, Tommaso, Gianpaolo, Fatima, Hoorain, Susanna, Andreea, Sara, Irene, Cecilia, Arianna, Nataly, Francesca M., Diego, Francesca P., Martina, Gioele e Daniel l’hanno ascoltata attentamente e poi ne hanno “scritto” un articolo che per una piccola parte è finita sulla prima pagina del loro giornale e per l’intero “articolo disegnato” lo trovate qui sotto!

Prima però vi facciamo leggere la leggenda e poi, solo poi mi raccomando, potrete “leggere i loro articoli”. Eccovi dunque “La leggenda della luna piena”

“In una calda notte di luglio di tanto tempo fa un lupo, seduto sulla cima di un monte, ululava a più non posso.In cielo splendeva una sottile falce di luna che ogni tanto giocava a nascondersi dietro soffici trine di nuvole, o danzava tra esse, armoniosa e lieve.

Gli ululati del lupo erano lunghi, ripetuti, disperati. In breve arrivarono fino all’argentea regina della notte che, alquanto infastidita da tutto quel baccano, gli chiese: «Cos’hai da urlare tanto? Perché non la smetti almeno per un po’?»   «Ho perso uno dei miei figli, il lupacchiotto più piccolo della mia cucciolata. Sono disperato… aiutami!» rispose il lupo.

La luna, allora, cominciò lentamente a gonfiarsi. E si gonfio, si gonfiò, si gonfiò, fino a diventare una grossa, luminosissima palla. «Guarda se riesci ora a ritrovare il tuo lupacchiotto» disse, dolcemente partecipe, al lupo in pena.

Il piccolo fu trovato, tremante di freddo e di paura, sull’orlo di un precipizio. Con un gran balzo il padre afferrò il figlio, lo strinse forte forte a sé e, felice ed emozionato, ma non senza aver mille e mille volte ringraziato la luna. Poi sparì tra il folto della vegetazione.

Per premiare la bontà della luna, le fate dei boschi le fecero un bellissimo regalo: ogni trenta giorni può ridiventare tonda, grossa, luminosa, e i cuccioli del mondo intero, alzando nella notte gli occhi al cielo, possono ammirarla in tutto il suo splendore.

 I lupi lo sanno… E ululano festosi alla luna piena.”

Ed eccovi, come promesso i loro …”articoli”:

B R A V I S S I M I S S I M E    e    B R A V I S S I M I S S I M I

https://gfycat.com/insignificantheartycottonmouth

 

LA MELAGRANA: le leggende / Il bambino incantato

La quinta leggenda, sempre scelta a caso da una giovanissima giornalista della 1a D della scuola primaria Q.Di Vona dove hanno finito LA MELAGRANA con l’aiuto dell’ALG-Associazione Lombarda Giornalisti e con il patrocinio gratuito del Consiglio regionale della Lombardia dell’Ordine Giornalisti, ma non solo, viene dal Perù e si intitola “Il bambino incantato”.

Ve la proponiamo così come l’abbiamo trovata su internet anticipata dai disegni di Vincenzo, Anastasia, Samanda, Orkid, Emma, Diego, Melissa, Youngrui, Elisabetta, Harshit, Amir, Mattias, Lorenzo, Samuel, Margherita, Thiago, Gabriel, Wendy, Miguel e Gaela:

Belli vero? Anzi …di più, bellissimissimi! e sono state e stati proprio

B R A V I S S I M I S S I M E    e    B R A V I S S I M I S S I M I !!!

Ed eccovi la leggenda “Il bambino incantato”:

“La leggenda narra che un giorno un ragazzo di 12 anni avesse perso la sua razione di carne e mais. Piangendo, andò in una laguna, dalla quale emerse una giovane donna che gli chiese perché stava piangendo. Il ragazzo spiegò che aveva fame e gli offrì da mangiare. Gli prese la mano e la diresse verso le profondità della laguna, da dove non se ne andarono mai. Dopo aver cercato per diversi giorni, i genitori trovarono il ragazzo e la ragazza in una caverna di Huayanqui.  Per rimuovere l’incantesimo del bambino, il padre lo avvolse in una sciarpa di lana e, dopo aver chiesto come fosse arrivato lì, il ragazzo spiegò che aveva camminato con la ragazza attraverso il lago fino alla caverna in cerca di cibo”.

 

LUPO: un ululato sempre più vicino, anzi…è proprio qui!

L’ululato? Lo sentite? Sì?! Ebbene sì, il LUPO, il giornale della 1a B della scuola primaria Q. Di Vona di Cassano d’Adda, è arrivato questa mattina nelle mani di Bianca, Tommaso, Gianpaolo, Fatima, Hoorain, Susanna, Andreea, Sara, Irene, Cecilia, Arianna, Nataly, Francesca M., Diego, Francesca P., Martina, Gioele e Daniel, le giovanissime redattrici e i giovanissimi redattori.

Già guardando e leggendo la prima pagina del loro giornale, che hanno realizzato grazie agli Amici di Marini Travel, Amplifon e Tecnocasa di Cassano d’Adda,

si capisce che questo è un LUPO sui generis, un LUPO amico!

Ma se poi vi prendete la briga di sfogliarlo (e noi ve lo consigliamo caldamente) scoprirete che la giovanissima redazione si è proprio data da fare! Come fare per guardarlo e leggerlo? Semplice, cliccate qui sotto

lupo

e vi si aprirà una nuova pagina dove comparirà ancora una volta la testata del loro giornale. Cliccate su “lupo” scritto in piccolo e si apriranno le quattro pagine del giornale che, concorderete certamente con noi, è bellissimissimo!

E allora ancora una volta diciamo che Bianca, Tommaso, Gianpaolo, Fatima, Hoorain, Susanna, Andreea, Sara, Irene, Cecilia, Arianna, Nataly, Francesca M., Diego, Francesca P., Martina, Gioele e Daniel sono state e stati proprio

B R A V I S S I M E   e   B R A V I S S I M I !!!

Indovina indovinello: qualche indovinello per i più grandicelli!

Girovagando su internet ci siamo imbattuti in alcuni siti (nostrofiglio.it; fruttolo.it e frasimania.it) che ci proponevano degli indovinelli di vari tipi e di varie difficoltà. Alcuni sono proprio simpatici, altri sono divertenti e qualcuno è proprio…cificile!

Però, come ogni tanto succede con questi “nuovi mezzi tecnologici” abbiamo fatto un pochino di caos! Non senza difficoltà abbiamo ricostruito la serie degli indovinelli ma siamo rimasti nel disordine più assoluto con le risposte!!! Riuscite a darci una mano? Riuscite ad abbinare agli indovinelli -numerati da 1 a 15- le risposte -elencate da A a Q- che trovate qui sotto?

I N D O V I N E L L I

1) quando sono in piedi loro sono sdraiati, quando sono sdraiato loro sono in piedi. Chi sono?

2) ¿ cuál es el animal, de campo o corral, que si una zanahoria le das sus dientecitos verás?

3) cosa cammina con te ma non lascia impronte?

4) quando si alza non fa rumore ma sveglia tutti. chi è?

5) vola senza piume, ha le ali ma non cinguetta. Cos’è?

6) sta sul grano e sopra un fosso, non si brucia ma indossa il fuoco. Chi è?

7) senza parlare fra tremare tutti. Chi è?

8) lo trovi se vai in un posto desolato e se gli parli se ne è già andato. Chi è?

9) scotta solo quando è fresco. Chi è?

10) hanno le gambe ma non i piedi. Chi sono?

11) in un’auto che affronta una curva, qual è la ruota che gira di meno?

12) qual è l’unico numero che ha tante lettere quante le cifre che indica?

13) qual è quella cosa che si fa fregare una sola volta?

14) quando balla cade. Chi è?

15) la scarti anche se non è cattiva. Cosa è?

 

R I S P O S T E

A) la lucciola

B) quella di scorta

C) il sole

D) il dente

E) il silenzio

F) l’ombra

G) el conejo

H) il freddo

I) il tre

L) il fiammifero

M) i piedi

N) la caramella

O) il pane

P) l’aereo

Q) i pantaloni

 

Allora ci aiutate? Dai che non sono difficili…

 

 

BARCA: fiabe / La vela gigante

La giovanissima redazione di BARCA, il giornale realizzato dalla 1a C della scuola primaria Q Di Vona di Cassano d’Adda, non vuol …scendere dalla sua BARCA e allora cercando cercando su internet abbiamo trovato una fiaba che si intitola “La vela gigante” scritta da cdevo e pubblicata sul sito tiraccontounafiaba.it .

Alessio P., Sabrina, Aiden, Alessia, Mattia, Giulia, Leonardo, Ilyas, Sebastian, Francesco, Aurora, Rayan, Mariama, Edward, Jhonny, Alessio N., Noel, Emma, Nicole e Linda l’hanno ascoltata e poi hanno deciso di inframmezzarla con dei loro disegni.

Eccovi dunque La vela gigante e, al suo interno, i disegni della giovanissima redazione:

C’era una volta…in un labirinto dei desideri di uno sperduto pianeta grande e illuminato, una Vela Gigante.  La Vela apparteneva ad una imbarcazione di legno di grandi dimensioni

ed in questa nave, vi erano dei mozzi un equipaggio degli ufficiali, un capitano.

I mozzi si ribellavano all’equipaggio e lo stesso si ribellava al capitano, lasciando nel caos più totale l’intera imbarcazione che viaggiava così completamente alla deriva.

I mozzi erano la categoria più disagiata, erano per lo più ragazzi di grande volontà ma assai disperati e per di più erano sotto pagati e sfruttati fino all’osso; era quindi più che naturale in loro un certo malumore che sfociava in ribellione nei confronti degli ufficiali dell’equipaggio.

L’altra parte della nave era costituita dai marinai e i loro ufficiali.

Erano tutte persone agiate ed i loro stipendi erano buoni e, proprio per questo, nessuno di loro voleva fare il lavoro dei mozzi; quindi anche loro si erano ribellati al capitano.

Il capitano era di famiglia nobile e non voleva fare, pagato com’era, né il lavoro degli ufficiali tanto meno quello dei marinai e dei mozzi.

In questo caos, dove tutti si ribellavano, l’imbarcazione di legno essendo in balia di se stessa, non approdava in nessun porto, infatti al suo timone non vi era nessuno che manovrava la Vela Gigante e nessuno che si occupasse di pulire la nave di governarla e per finire di cucinare per tutti.

A questo punto incominciò a soffiare nella Vela dell’imbarcazione di legno un vento fatato che, per incanto, sospingeva tutto l’equipaggio verso una rotta fantastica.

La rotta era quella del paradiso dove tutti dal mozzo al capitano ai marinai e gli ufficiali, erano uguali al cospetto dell’amore di Dio e, quindi non aveva più senso litigare gli uni contro gli altri.

La Vela Gigante era gonfia all’inverosimile e mentre guidava l’imbarcazione verso la sua celeste rotta i mozzi, i marinai, gli ufficiali ed il capitano erano tutti ai loro posti di lavoro a compiere in grande armonia il loro lavoro.

E allora, che ne dite? Sono o non sono state e stati bravissime e bravissimi? Certo e allora insieme ai nostri complimentissimi vadano a loro anche i nostri…

LA MELAGRANA: le leggende / La terra delle aquile

La quarta leggenda, sempre scelta a caso da una giovanissima giornalista della 1a D della scuola primaria Q.Di Vona dove hanno finito LA MELAGRANA con l’aiuto dell’ALG-Associazione Lombarda Giornalisti e con il patrocinio gratuito del Consiglio regionale della Lombardia dell’Ordine Giornalisti, ma non solo, viene dall’Albania e si intitola “La terra delle aquile”.

Ve la proponiamo così come l’abbiamo trovata su internet seguita dai disegni di Vincenzo, Anastasia, Samanda, Orkid, Emma, Diego, Melissa, Youngrui, Elisabetta, Harshit, Amir, Mattias, Lorenzo, Samuel, Margherita, Thiago, Gabriel, Wendy, Miguel e Gaela:

“Si dice che in un lontano passato un giovane, durante la caccia, vide un’aquila volteggiare sopra di lui serrando nel becco un serpente. Quando questa si allontanò, il giovane si arrampicò sulla cima della montagna e vide nel nido il cucciolo del rapace che giocava con il serpente apparentemente morto.

Il rettile scattò di colpo, tentando di uccidere il piccolo aquilotto, ma il giovane fu più veloce e trafisse la bestia con una freccia.

Il ragazzo prese con sé il cucciolo e si avviò verso casa, ma fu presto raggiunto dall’enorme aquila che gli promise, come ricompensa se gli avesse restituito il piccolo, l’acutezza dei suoi occhi e la potente forza delle sue ali.

Il giovane accettò e crebbe audace e potente, sempre accompagnato dal giovane aquilotto che lo guidava nelle sue imprese.

La gente rimase sbalordita dalle gesta del giovane uomo e decise di incoronarlo re, soprannominandolo Shqipëtar (figlio dell’aquila): è così che il suo regno prese il nome di Shqipëri, o Terra delle Aquile”.

Ed eccovi i loro disegni:

Belli vero? Anzi …di più, bellissimissimi! e sono state e stati proprio

B R A V I S S I M I S S I M E    e    B R A V I S S I M I S S I M I !!!

E se ci INCROCIassimo a Sbreguglio? Potremmo … (23)

Eddai che questa volta è proprio facile! Certo, può essere viscido e, a volte, anche pericoloso ma sicuramente è corta e non si INCROCIa per le strade di Sbreguglio!

Eccovi allora una nuova, una delle ultime, definizione da indovinare per “centrare” il titolo di un racconto famosissimissimo:

Questa parola misteriosa vi apparirà sulla colonna 2 verticale solo se avrete completato le definizioni delle parole  orizzontali che sono…

1) Il deserto ne è pieno; 3) a volte scotta; 4) manca questa estate

Forza che ormai manca proprio poco! Buon divertimento!

E se ci INCROCIassimo a Sbreguglio? Potremmo … (22)

Una volta per dare del “tontolone” a qualcuno si diceva che alla mattina faceva colazione con pane e volpe…

Qui di tontoloni non ce ne sono e, forse, neanche di volpi. Però… Eccovi quindi un nuovo incrocio che, se risolto, vi darà un nuovo indizio per indovinare il titolo del racconto di Tonio dal quale sono anche state tratte delle piece teatrali andate in scena proprio in questi giorni a Milano.

Queste le definizioni delle parole orizzontali da completare per avere la parola nascosta nella colonna 2 verticale:

1) guida gli aerei; 3) ci si fanno pane e pasta; 4) eruttano lava; 5) striscia ma non è una biscia; 6) è pieno di dune e sabbia.

E adesso…buon divertimento!

E se ci INCROCIassimo a Sbreguglio? Potremmo… (20)

Riprendiamo, dopo averli ritrovati in un computer almeno “antipatico”, la saga degli INCROCI sbregugliani!

Vi ricordate dove eravamo arrivati? No? Beh, in effetti l’ultima volta che è apparso un incrocio era all’inizio o quasi della scuola e allora sembra giusto riandare a leggere quell’incrocio cliccando qui sotto

E se ci INCROCIassimo a Sbreguglio? Potremmo … (19)

Adesso, però, riprendiamo il gioco con un nuovo incrocio, questo:

Come sempre la parola “magica” vi apparirà nella colonna 2 verticale dopo che avrete completato queste definizioni orizzontali:

1) svela i segreti; 3) acchiappa il cibo col naso; 4) si vede bene solo con lui; 5) stritola; 6) un fiore con le spine; 7) bisogna sempre spiegargliele le cose

Buon divertimento!